Brevi linee guida nella gestione degli incarichi peritali

Ossia: qualche consiglio pratico per far felice il vostro mandante

In questo breve post, dedicato agli aspetti più gestionali della professione di perito trasporti, voglio riassumere quelle che potrebbero essere dei buoni standard qualitativi nell'esecuzione di un incarico peritale.

Indipendentemente dal fatto che l’incarico provenga da una compagnia assicurativa, da un commissario d’avaria, o da un collega, certi livelli d’efficienza e qualità devono essere sempre garantiti; contemperando celerità nell'esecuzione dell’incarico e un adeguato livello di approfondimento.



Vediamo quindi un ipotetico “decalogo” su come dovrebbe agire il “perito perfetto”:

1) Immediatamente dopo aver ricevuto un incarico sarà necessario rispondere al mandante confermando la ricezione dello stesso, fornire indicazioni su chi effettuerà l’intervento (con relativi recapiti telefonici ecc.), e quando sarà effettuato il primo sopralluogo.
Un ringraziamento per la fiducia accordata sarà sempre apprezzato!

2) Nell’organizzare la perizia, qualora dovessero essere invitati altri soggetti (eventuali soggetti responsabili, interessati al carico o comunque coinvolti nel trasporto), sarà opportuno trasmettere l’invito agli accertamenti in contraddittorio mediante comunicazione scritta possibilmente con una conferma di ricezione (ad esempio a mezzo FAX oppure via PEC se possibile). Tali inviti, oltre alle eventuali lettere di responsabilizzazione, dovranno poi essere allegate al rapporto peritale.

3) Effettuato l’intervento peritale, il rapporto preliminare dovrà essere redatto ed inviato via e-mail entro le 48 ore successive o almeno entro i 2 giorni lavorativi successivi.



4) In caso di ulteriori sopralluoghi o qualora dovessero emergere elementi di un certo rilievo, sarò opportuno trasmettere una breve e-mail informativa al proprio mandante, per aggiornarlo o portare a sua conoscenza quanto appreso.

5) Per la redazione dei rapporti peritali, siano essi preliminari o definitivi, nell’ipotesi in cui non fosssero disponibili i “form” del mandante, è buona prassi attenersi a modelli standard, facilmente intellegibili. 
Ogni rapporto dovrebbe inoltre  includere le necessarie fotografie e la documentazione a supporto dell’elaborato, in formato digitale. Qualora non fosse possibile digitalizzare eventuali documenti gli stessi dovranno essere trasmessi via fax o spediti per posta.

6) Qualora non sia previsto in anticipo l’onorario o non siano state fornite indicazioni circa le spese, da sostenersi per l’esecuzione dell’incarico, è consigliabile redigere una fattura PRO FORMA, dettagliando tutte le diverse componenti della stessa (onorari, spese, spese di viaggio, eventuali spese per laboratori di analisi o altro), ed inviarla al proprio mandante in modo da evitare ogni possibile malinteso di natura commerciale.

7) Il rapporto peritale definitivo andrà redatto e trasmesso al mandante non oltre una settimana lavorativa dall’intervento oppure dal momento in cui si è ottenuta la documentazione necessaria ala stesura dell’elaborato.

8) Qualora, per qualunque ragione, non fosse possibile concludere l’elaborato, nei tempi concordati o entro un lasso di tempo ragionevole, sarà necessario avvisare il mandante giustificando tale ritardo.


9) Per incarichi affidatici da mandanti internazionali i report (e tutta la corrispondenza) dovranno essere redatti in inglese, a meno che non venga richiesta una lingua diversa.

10) Last but not least, non dimenticate di indicare sempre di riferimento, sia quello del vostro mandante sia ovviamente il vostro, sul report, su tutta la corrispondenza e in ogni comunicazione.

Passione, disponibilità e flessibilità nella gestione degli incarichi sono le ulteriori qualità necessarie per svolgere al meglio questo mestiere.

Tale Care: Cargo Care!